Urban Nature

Urban Nature WWF, il 28 e 29 settembre la festa della natura nei contesti urbani

Il 28 e 28 settembre saranno centinaia gli eventi Urban Nature, attraverso i quali il WWF chiederà una migliore tutela del diritto all’aria. Indispensabile mostrare gli impatti della perdita di natura sulla salute umana e sul Pianeta e comprendere l’urgenza di mettere in atto soluzioni verdi concrete ed efficaci.

L’inquinamento atmosferico è una emergenza sanitaria pubblica globale e la causa principale di morti premature al mondo: 7 milioni i decessi ogni anni mentre il 99% della popolazione mondiale respira aria non sicura. I bambini sono i soggetti più colpiti: con oltre 700.000 decessi sotto i 5 anni, il 15% di tutte le morti in questa fascia d’età.

L’VIII edizione prevede centinaia di appuntamenti nelle piazze e nelle aree verdi urbane e la possibilità di comprare una piantina di erica per sostenere tutte le azioni del WWF a tutela del verde urbano e il contest dedicato alle scuole. Urban Nature è realizzata in partnership con i Carabinieri Forestali Raggruppamento Biodiversità e l’Associazione nazionale musei scientifici (Anms) e ha ricevuto il patrocinio dal Ministero Ambiente, ISPRA e Anci. L’evento centrale e conclusivo dell’iniziativa, si terrà domenica 29 settembre alla terrazza del Pincio a Roma.

Urban Nature, la lotta contro le polveri sottili

Oltre il 70% dei cittadini europei vive in aree urbane, dove l’alta densità di popolazione e le attività economiche causano elevati livelli di inquinamento atmosferico. Gli inquinanti che oggi rappresentano il maggiore problema per la salute pubblica includono:

  • il particolato fine (PM);
  • il monossido di carbonio (CO);
  • l’ozono (O3);
  • il biossido di azoto (NO2);
  • il biossido di zolfo (SO2).

Tutte queste sostanze provengono principalmente da fonti artificiali dal traffico stradale alle emissioni del riscaldamento domestico, fino alle ciminiere delle fabbriche e un’ampia varietà di altre sorgenti e proprio per questo, le città ne sono tra le principali vittime.

Nonostante le riduzioni delle emissioni inquinanti negli ultimi decenni, la maggior parte della popolazione urbana europea continua ad essere esposta a livelli di inquinanti atmosferici dannosi per la salute. Con Urban Nature vogliamo raccontare alle persone che l’aumento di Natura in città può contribuire efficacemente a vincere questa sfida. Le piante hanno un ruolo chiave, soprattutto nelle aree urbane, perché operano un’azione di assorbimento e degradazione delle sostanze inquinanti, migliorando la qualità dell’aria. Peraltro, queste stesse soluzioni contribuiscono anche alla lotta al cambiamento climatico – dice Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità WWF Italia- Parliamo di Soluzioni Basate sulla Natura (Nature Based Solutions) che non solo portano il verde nelle città, ma contribuiscono anche migliorare la qualità dell’aria, ridurre le temperature, prevenire e contenere i danni causati da inondazioni, mitigare i nubifragi improvvisi.

I dati più inquietanti

In Europa, l’esposizione al PM2,5 ha causato 253.000 morti premature, 52.000 sono le morti correlate all’esposizione a NO2 e 22.000 quelle O3, per un totale di quasi 330.000 decessi. In Italia, gli stessi inquinanti causano 63.0000 morti, con il PM2,5 che da solo contribuisce a 47.000 decessi siamo il secondo Paese in Europa per numero di morti premature a causa di questo inquinante.

Solo nella regione della Pianura Padana (che presenta tra i livelli più elevati di inquinamento da PM in Europa), sono stati stimati 39.000 decessi. La Lombardia, con 121 morti premature per il PM2,5 ogni 100.000 abitanti, è la regione più inquinata dal particolato, seguita da Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna (tutte e tre al di sopra del dato medio nazionale di 79 morti/100.000 abitanti). Fra le città, in termini assoluti il maggior numero di morti premature si è avuto nelle città metropolitane di Milano, Roma e Torino.

Le richieste del WWF

L’UE sta adottando politiche e strategie di intervento per migliorare la qualità dell’aria, al fine di tutelare la salute pubblica e ridurre i costi associati all’inquinamento atmosferico. Ma tutto ciò non è ancora sufficiente. Per il WWF è necessaria una migliore tutela del diritto all’aria pulita.

Le istituzioni devono impegnarsi per allinearsi alle soglie fissate dalle nuove raccomandazioni dell’OMS e al tempo stesso finanziare progetti che puntano a rendere più pulita la nostra aria. Le aziende a loro volta devono adottare le migliori tecnologie disponibili (BAT, Best available technologies) con particolare attenzione agli impatti sulla salute, agli ecosistemi e alle catene del valore di produzione-consumo.

Anche i cittadini possono fare la loro parte, per esempio, scegliendo i mezzi di trasporto più sostenibili e curando e ampliando gli spazi verdi delle zone in cui vivono. La biodiversità è uno dei nostri più preziosi alleati.