L’anno della grande lezione.
Così un giorno ricorderemo questo 2020.
Ma quello stesso giorno rammenteremo pure come abbiamo deciso di agire per rendere reale la visione del mondo che mi piace chiamare l’Eco Rinascimento delle Comunità? In cui la rinascita e lo sviluppo avverranno in armonia con la natura e nel rispetto della giustizia sociale?
I detrattori dicono che siamo affascinati da un sogno irrealizzabile. In realtà si tratta di un’utopia concreta, felice e sostenibile.
E’ arrivato il tempo di non perdere altro tempo. Questo è il momento di impegnarsi in una Agenda che realizzi un nuovo Umanesimo.
Persone, imprese, enti ed istituzioni lungimiranti hanno da tempo individuato ed esposto concetti, mezzi e strumenti per procedere in un percorso già avviato. Ma alcuni poteri, evidentemente più incisivi, ne hanno finora contenuto sistematicamente l’efficacia.
Sviluppo sostenibile, tutela dell’ambiente, diritti umani, responsabilità sociale che corrispondono ad azioni la cui efficacia consta necessariamente in un’azione organica e coordinata, sono stati sottoposti ad una costante azione di divide et impera così da perdere progressivamente il loro sano vigore.
Quante volte nella storia si è verificata una rinascita? Tante, in quasi ogni epoca. Ma in tutti i casi hanno avuto una caratteristica comune: sono stati fenomeni locali e passivi, generati da condizioni socio-economiche particolarmente favorevoli in un particolare territorio.
Oggi, invece, non esistono più aree e insediamenti che possano attendersi condizioni stabili e positive indipendentemente dallo stato altrui; ogni territorio potrà prosperare con costanza solo se contribuisce a costruire ed a mantenere uniformi le condizioni ottimali per tutti.
Dobbiamo prendere definitivamente atto che siamo parte di una Comunità, globale e locale al contempo.
Per la prima volta nella storia, dunque, l’Eco Rinascimento potrà avvenire come fenomeno attivo: il risultato generale di una iniziativa condivisa da molti, auspicabilmente dalla maggioranza.
Anche nel riprogettare il nostro Belpaese, con il suo straordinario patrimonio artistico e culturale che il mondo ci invidia, e con un capitale sociale tra i più solidi, le comunità piccole e grandi dovranno porsi al centro del cambiamento sociale, economico e ambientale.
E’ necessaria una nuova visione, però, che sappia intrecciare e unire la bellezza, le intelligenze, l’innovazione, la creatività e un governo illuminato.
Bisogna fare sistema, creare una “rete” fisica e virtuale per la diffusione e la disponibilità delle conoscenze: disegnare un modello di società capace di garantire un’elevata qualità della vita e una crescita personale degli individui e delle aziende.
La ripartenza si costruirà dal basso e dall’alto, frutto dell’impegno congiunto dei cittadini e dell’esempio della classe dirigente. E’ una sfida impegnativa. Riguarda tutti.
Gandhi sosteneva: “Dobbiamo essere noi il cambiamento del mondo che vogliamo vedere”.
Tanti auguri Pianeta Terra!
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2020-04-22