Tra Settecento e Ottocento, la Sicilia fu meta di facoltosi viaggiatori stranieri affamati di bellezza, in cerca di una forma artistica che si contrapponesse all’ideale del barocco e riportasse il gusto estetico verso le origini dell’arte, all’essenzialità sinuosa dei templi dorici arcaici della Magna Grecia; fu il momento storico del Grand Tour europeo, dove Lords estimatori, artisti, letterati, si cimentarono in viaggi estenuanti per raggiungere luoghi che avrebbero contribuito al pregio della loro formazione umana e culturale. In questo momento di interesse verso la storia ed il patrimonio artistico italiano, la terra dove” i cedri fioriscono ” e dove” spira un dolce zeffiro”, per dirla con Goethe, rappresentò la meta ideale per un excursus nella conoscenza paesaggistica e culturale siciliana e generò testimonianze custodite oggi nel Museo dei Viaggiatori, fondato da Antonella Rizza in sinergia con il Comune di Palazzolo Acreide.
La cittadina del siracusano, una delle otto città tardo barocche del Val di Noto, vanta una storia di tremila anni ed è un nucleo di gioielli architettonici, tanto da essere annoverata dal 2002 dall’Unesco, nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità . Il seicentesco Palazzo Vaccaro, tornato di recente al suo antico fascino , custodisce il prezioso museo, diretto dalla studiosa Francesca Gringeri Pantano ed offre al visitatore un viaggio multimediale ed insieme tangibile attraverso antichi testi, illustrazioni, acquerelli ed incisioni sulla cultura, gli spazi ed il mondo paesaggistico della terra di Sicilia, con un’attenzione particolare per quella iblea.
Museo di Palazzolo Acreide e tutte le bellezze della Sicilia
L’excursus fluttua dalle testimonianze di Jean-Pierre Houël e Dominique Vivant Denon, primo direttore del museo di Parigi, senza la cui immensa avidità culturale non potremmo ammirare la vasta offerta del Louvre, fino agli accattivanti documenti di Johann Wolfgang von Goethe. Interessanti altresì, le illuminanti opere cinquecentesche dei siciliani, fra le quali spicca quella del frate domenicano Tommaso Fazello (Sciacca 1498 – Palermo 1570), il “Livio siculo”, fondatore della storiografia e dell’archeologia siciliana, storico, letterato e teologo, autore del De rebus Siculis decades duae con l’aquila di Filippo II in frontespizio, che rappresentò un faro fonda-mentale nei Voyages attraverso la Trinacria.
La Sicilia, con la sua strategica posizione geografica nel Mediterraneo e le millenarie culture che l’hanno abbracciata, ha rappresentato nei secoli un luogo di imprescindibile valore per i suoi miti, le sue tradizioni il suo fascinum e quel Museo di via Maestranza, con le sue tre aree espositive dedicate alle incisioni originali di Houel, alle carte geografiche del Grand Tour ed alla letteratura odeporica di Sicilia ne è imponente testimonianza che si fonde armoniosamente con il lo-cale Museo etnoantropologico di Antonino Uccello, manifestazione di una Triskéles con oculus culturale interno. Il Museo dei Viaggiatori in Sicilia, rappresenta un modello identitario pubblico-privato virtuoso , incastonato nel progetto Salvalarte Sicilia di Legambiente, in un obiettivo di monitoraggio e promozione dei musei locali; ma è anche accurata ierofania della memoria di una comunità che lega armonicamente patrimonio culturale locale, visioni internazionali e digitalizzazione, in un disvelamento estetico unico nel suo genere.
Il Museo dei Viaggiatori in Sicilia: www.museoviaggiatori.it