Villa Celestina, dopo la confisca, è stata sottoposta ad un’opera di rigenerazione grazie ad un contributo di 56.000 euro elargito dalla Regione Emilia Romagna; con questa cifra l’ente locale ha coperto l’80% della spesa e ha finalmente restituito il bene alla città di Bologna. Oltre alla riqualificazione del verde predisposto uno spazio eventi culturali e artistici.
Il parco con accesso da via Giovanni Boccaccio 1, proprio sotto via Aldini, rientra nel programma di valorizzazione degli immobili strappati alla mafia e riutilizzati con finalità di inclusione sociale e creazione di aree pubbliche per ogni cittadino.
Villa Celestina, un passo avanti verso la legalità
Per dieci anni la villa, poco fuori dal centro, non è stata accessibile. Nel 2008 è tolta ad un esponente mafioso condannato per riciclaggio aggravato; solo nel 2018 diventa di proprietà del Comune di Bologna, e in particolare lo spazio esterno, il giardino insomma, è assegnato all’Associazione Libera. Fa parte dei 186 beni confiscati in Emilia Romagna e destinati a riqualificazione.
É la vittoria di tutti i cittadini, la scelta è quella di stare sempre dalla parte del rispetto delle leggi e della difesa dei diritti delle persone – ha affermato Stefano Bonaccini politico e presidente della Regione
All’evento di inaugurazione erano presenti:
- Rosa Maria Amorevole, presidente del Quartiere Santo Stefano;
- Roberta Roversi, responsabile Servizio educativo scolastico del Quartiere;
- Agostino Tripaldi, dirigente scolastico Istituto comprensivo n. 20 di Bologna;
- Salvatore Celentano, responsabile organizzativo Associazione Libera Bologna.
Le bambine e i bambini della quinta elementare delle scuole Carducci, protagonisti dell’iniziativa con sette classi, dallo scorso febbraio hanno partecipato ad alcuni laboratori e si sono prestati, nel primo giorno di apertura, per la lettura delle memorie di persone vittime di mafia. Ogni pianta dello spazio verde porta il nome di coloro che hanno perso la vita.
Dall’approvazione del Testo unico sulla legalità, la Regione è intervenuta su 25 immobili confiscati alle mafie stanziando oltre 3,7 milioni di euro, di cui 1,7 nel triennio 2020-22.