Torna l’emergenza acqua a Villa Pamphilj a Roma, dove il quasi prosciugamento del laghetto e del canale stanno mettendo a rischio diversi animali. Un possibile grave colpo per la biodiversità secondo gli animalisti, critici verso il Comune di Roma per i mancati interventi dopo la crisi del 2022.
Già lo scorso anno il laghetto e il canale che lo alimenta hanno sperimentato situazioni di siccità importanti, tali da mettere a rischio la sopravvivenza delle specie animali che vivono nel parco di Villa Pamphilj. Nel lago del Belvedere, ha ricordato l’OIPA, dimorano o trovano riparo durante l’anno “anatidi (anche di passo) e aironi, oltre che pesci, tartarughe, rane e rospi. Ricordiamo, tra le altre cose, che il rospo comune (Bufo bufo) è una specie protetta dalla Convenzione di Berna)”.
A Villa Pamphilj animali a rischio, l’appello di OIPA
L’OIPA di Roma ha raccolto in queste settimane diverse segnalazioni da parte dei cittadini, preoccupati per gli animali che risiedono nel lago e lungo il canale. Una situazione che sarebbe frutto, secondo quanto riportato dall’associazione, dell’abbandono in cui versa il patrimonio seicentesco dalla Fontana del Giglio e dal Canale del Lago.
Lo scorso luglio (estate 2022) l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi dichiarava che il Campidoglio avrebbe monitorato la situazione “per evitare che l’ecosistema del laghetto entri in sofferenza“. Un impegno non mantenuto secondo OIPA, che tramite Francesca Lavarini chiede:
Che sia ripristinata quanto prima una corretta alimentazione della Fontana, del Canale e del Lago per evitare rischi di morìe. Se non si prenderanno provvedimenti, con l’arrivo dell’estate la situazione non potrà che peggiorare.
Un doppio fronte su cui intervenire in tempi rapidi secondo OIPA. L’associazione sottolinea inoltre come per Villa Pamphilj a Roma vi siano in ballo da un lato le vite di molti animali e dall’altro un patrimonio storico e artistico che rischia di andare perduto.
Immagine di copertina: Canale del Lago di Villa Pamphilj a Roma, rischio prosciugamento e tratti in secca. Foto OIPA