Impianto rifiuti plastici

Amiat e I.Blu inaugurano Circular Plastic, l’impianto per la selezione e lo stoccaggio dei rifiuti plastici

Nasce Circular Plastic uno dei più grandi impianti in Italia per la selezione e lo stoccaggio dei rifiuti plastici realizzato da Amiat e gestito da I.Blu, due società del Gruppo Iren attive nella filiera ambientale e dell’economia circolare. L’impianto di Borgaro Torinese ha una capacità di trattamento annuale pari a circa 100.000 tonnellate grazie alle tecnologie più all’avanguardia che permettono la massima flessibilità durante tutti i passaggi di lavorazione.

Sono intervenuti all’inaugurazione il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, l’Assessore all’Ambiente, Energia e Innovazione della Regione Piemonte, Matteo Marnati, il Sindaco della Città di Torino e della Città Metropolitana, Stefano Lo Russo, il Sindaco di Borgaro Torinese, Claudio Gambino e il Direttore Generale di Corepla, Giovanni Bellomi. Presenti per il Gruppo Iren il Presidente, Luca Dal Fabbro, la Presidente di Amiat, Paola Bragantini, e l’Amministratore Delegato di Iren Ambiente, Eugenio Bertolini.

Con l’impianto Circular Plastic prosegue il forte impegno nella gestione e trattamento dei rifiuti da parte del Gruppo Iren attraverso un progetto all’avanguardia a livello internazionale – ha dichiarato Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren – L’Innovazione e l’efficienza nell’utilizzo circolare della materia rappresenta la strategia vincente del modello industriale di Iren e valorizza un territorio strategico come il Piemonte, attraverso impianti che garantiscono autonomia nella gestione dei rifiuti, produzione di energia e creazione di valore aggiunto.

 

L’impianto inaugurato oggi è un punto di riferimento a livello nazionale ed europeo per il settore del waste management – ha commentato Paola Bragantini, Presidente di Amiat – L’elemento altamente innovativo del polo testimonia la lungimiranza di una società come Amiat, legata al proprio territorio ma al contempo in grado di guardare lontano e innovare. Una mission a cui affianchiamo un lavoro quotidiano di sensibilizzazione: per questo motivo anche questo impianto sarà aperto alla cittadinanza grazie a percorsi di visita dedicati, per sensibilizzare gli utenti sull’importanza del recupero per trasformare scarti in risorse.

Rifiuti plastici, come funziona l’impianto di Borgo Torinese

Circular plastic AMIAT

L’impianto di riciclo “Circular Plastic” è un esempio di eccellenza nell’economia circolare che ha potuto contare su un investimento di 45 milioni di euro. Sorge su un’area di 77.000 metri quadrati ed è in grado di trattare 40.000 tonnellate all’anno di rifiuti plastici derivati dalla raccolta differenziata. Dotato di 130 nastri trasportatori e 22 lettori ottici che riconoscono e suddividono 17 tipi di polimeri e plastiche. Questo processo di selezione accurata consente di recuperare la maggior parte dei materiali per un successivo riciclo. Le fasi del processo:

  • selezione per dimensione: i rifiuti in ingresso vengono prima selezionati in base alla loro dimensione;
  • separazione dei materiali fini: i rifiuti più fini subiscono un processo di separazione che permette di recuperare ulteriori frazioni di imballaggi valorizzabili;
  • differenziazione per tipologia e colore: i materiali di dimensione intermedia vengono differenziati tra rigidi e flessibili mentre le bottiglie in PET sono separate per colore;
  • stoccaggio e consegna ai consorzi: alla fine del processo di selezione la plastica è stoccata e consegnata ai consorzi autorizzati per il riciclo;
  • recupero energetico: scarti non plastici o plastiche non valorizzabili sono sottoposte al recupero energetico;
  • circa l’80% del rifiuto in ingresso viene inviato agli impianti di riciclo, favorendo una significativa circolarità attraverso il riuso dei materiali.

Progetto europeo ReBioCycle

All’interno di Circular Plastic verrà realizzata una sperimentazione legata al progetto europeo ReBioCycle, finanziato nell’ambito del programma Horizon, grazie al quale saranno testati sistemi robotici per la selezione, attraverso algoritmi di Intelligenza artificiale delle bioplastiche.

I lavori di realizzazione dell’impianto hanno permesso di portare a termine una completa riconversione del sito che ospitava un impianto di compostaggio Amiat: il cantiere, lungo tre anni, ha visto alternarsi fino a 150 lavoratori delle diverse imprese appaltatrici.

Sul piano della sensibilizzazione alle tematiche ecocompatibili al revamping dell’impianto hanno collaborato due artiste, la fotografa Silvia Fubini e la scultrice e fotografa Ornella Rovera, che hanno realizzato ognuna un’opera ispirata all’impianto e ai temi della sostenibilità e del contrasto al cambiamento climatico: le due installazioni (alcune fotografie stampate in grandi dimensioni e una scultura) saranno posizionate all’interno del sito.