L’albero di Natale è una delle tradizioni a cui è difficile rinunciare, anche quando si diventa grandi. Proprio perché per molti si tratta di un appuntamento irrinunciabile è importante che l’albero addobbato per le feste di Natale sia il più ecologico possibile.
Spesso si tende a limitare la questione alla sola “sfida” tra albero vero e artificiale, realizzato spesso in plastica. In realtà la scelta è meno scontata di quanto potrebbe apparire in principio ed è quindi opportuno approfondire un po’ il tema.
Qual è il miglior albero di Natale?
Innanzitutto occorre sottolineare che non esiste una definizione univoca di miglior albero di Natale. Dimensioni, addobbi e tipologia possono variare in maniera anche sensibile a seconda di quelli che sono gli spazi in casa, il gusto estetico e la possibilità di sfruttare spazi esterni all’abitazione.
Quello che si avvicina maggiormente al miglior albero di Natale potrebbe essere quindi quello che più si adatta alle dimensioni della casa o più semplicemente quello con il maggior rapporto qualità/prezzo.
Albero di Natale ecologico, quale scegliere
Chi vuole però andare oltre e pensare anche a quale sia la soluzione più sostenibile ne valuterà anche l’impatto ambientale. A cominciare da un punto fondamentale: l’albero di Natale più ecologico è senz’altro quello che non richiede di essere comprato. Se avete a disposizione già un albero, anche se di plastica o di altro materiale, il consiglio è quello di continuare a utilizzarlo. Prendersene cura cercando di allungarne quanto più possibile la durata, evitando così di comprarne uno nuovo: come ricorda PEFC Italia ogni nuovo albero di plastica costa in media, oltre alle materie prime utilizzate e alla successiva necessità di smaltimento, anche 40 kg di emissioni di CO2 equivalenti.
Albero vero o finto?
In linea di massima è possibile affermare che un albero di Natale vero è più ecologico di uno finto, soprattutto se quest’ultimo è stato realizzato in plastica (o altro materiale) non riciclabile. È opportuno però tenere a mente diversi elementi, che potrebbero rendere netto questo confine.
Affinché un albero vivo risulti davvero sostenibile occorrerà innanzitutto prestare attenzione al suo “stato di salute”. Non dovranno essere state danneggiate o tagliate le radici, così che poi possa continuare la sua vita anche oltre il Natale. In caso contrario l’albero sarà destinato a morire in breve tempo, un’opzione tutt’altro che green. Eccezion fatta per i cosiddetti “cimali” provenienti dal diradamento controllato di boschi e foreste a gestione sostenibile.
Metterlo a dimora nel proprio giardino o in un altro spazio aperto (se la specie dell’albero è compatibile con la vegetazione locale, altrimenti in caso di pianta “alloctona” è una soluzione sconsigliata per l’equilibrio dell’ecosistema) è un’opzione fondamentale per chi vuole rendere il proprio albero di Natale eco-friendly dall’inizio alla fine. In assenza di questa possibilità si consiglia di informarsi presso il vivaio sulle possibilità di restituzione dopo le festività. Chi scegliesse di posizionarlo
Quest’ultimo punto ci porta direttamente a quello relativo al “dove acquistare l’albero di Natale“. Un vivaio locale potrebbe essere una buona opzione, con la quale ridurre anche le emissioni di CO2 legate all’eventuale trasporto dell’abete. In ogni caso è sempre consigliato informarsi sulla provenienza dell’albero, come ha sottolineato anche Francesco Dellagiacoma, presidente di PEFC Italia:
Scegliere un abete vero significa però anche farlo con coscienza: rivolgersi a vivai specializzati o assicurarsi che provenga da attività di gestione forestale sostenibile, vuol dire sostenere aziende agricole che impiegano centinaia di persone in aree montane a rischio spopolamento e creare una relazione positiva tra città e montagna, prendendo le distanze da sistemi produttivi incompatibili con l’ambiente. Evitare la plastica significa quindi contribuire all’economia di aziende che lavorano nelle aree interne del nostro Paese e che hanno al centro della loro attività la sostenibilità e il rispetto delle nostre foreste.
Importante è poi prendersene cura durante le festività natalizie, in quanto la scelta di un albero di Natale green si accompagna con una piccola dose di responsabilità. Seguire scrupolosamente le indicazioni del vivaista per quanto riguarda l’annaffiatura e il posizionamento in caso, evitando se possibile di caricare eccessivamente i rami con le decorazioni.
Senza dimenticare infine che c’è sempre la possibilità di trasformare nell’albero di Natale 2022 anche una qualsiasi pianta del proprio balcone o giardino. Anche un ulivo ad esempio potrà rivelarsi un’ottima soluzione, contribuendo sia a tutelare l’ambiente che il bilancio familiare.
Albero di Natale, cosa fare dopo le feste
Abbiamo già citato la possibilità di piantare il proprio albero di Natale in giardino o in un’area esterna al termine di periodo delle feste, ma è possibile che questo non risulti possibile. Le ragioni possono essere diverse e possono comprendere ad esempio alcuni incidenti domestici che ne hanno compromesso lo stato di salute, come un’annaffiatura non corretta, o anche l’utilizzo di cimali (o punte di abete). In questi casi l’albero andrà portato in un’isola ecologica, quindi smaltito e impiegato per la produzione di compost.