Riscaldamento a Roma

Riscaldamento a Roma, accensione rimandata: la nuova data

L’accensione del riscaldamento a Roma slitta di due settimane ma potrebbe non arrecare disagi se le temperature resteranno alte. Esclusi dalla posticipazione scuole, ospedali, case di cura e piscine. Fortunatamente novembre è ancora tiepido, anzi sembra impossibile ricordare un autunno simile negli anni passati.

Le cause, note, della nuova data decisa dal Campidoglio sono le probabili difficoltà di approvvigionamento di gas e i costi alle stelle, costi che graveranno sui privati ma anche sulla macchina pubblica.

Così dopo Bologna (che ha rimandato già due volte l’accensione), Torino e Milano, anche la Capitale deve tardare. Ricordiamo che per fare fronte al risparmio energetico, l’Italia è stata divisa a zone ed ognuna avrebbe date specifiche di accensione e spegnimento degli impianti di riscaldamento. Usiamo il condizionale, poiché le date annunciate lo scorso settembre hanno subito numerose modifiche con il passare dei giorni.

Accensione riscaldamento a Roma: da quando?

Secondo il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale Roma appartiene alla Fascia D. Per questo motivo deve rispettare un limite giornaliero di 1o ore, con un periodo di accensione del riscaldamento che va dall’8 novembre al 7 aprile.

Nella Città Eterna la data da fissare sul calendario non è più martedì 8 novembre ma lunedì 21 novembre. Inoltre cambia anche l’ultimo giorno utile di utilizzo, perciò non più venerdì 7 aprile 2023, ma venerdì 31 marzo (giorno che potrebbe essere anticipato se le condizioni meteo lo permettono). Nell’ordinanza si legge anche che la temperatura massima permessa è di 17 gradi per gli edifici industriali ed artigianali, mentre 19 per tutti gli altri. In entrambi i casi è prevista una tolleranza di due gradi centigradi.

Cambia anche il limite giornaliero che passa da 11 a 10 ore, nella fascia oraria che va dalle ore 5 fino alle ore 23. Anche i palazzi che ospitano attività industriali, artigianali e assimilabili “nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione” hanno diritto alle deroghe come scuole e ospedali.

Ovviamente non è escluso che se nei prossimi giorni dovesse avvenire un brusco calo delle temperature, il Comune di Roma possa scegliere di anticipare di nuovo l’accensione.